mercoledì 14 maggio 2014

Night Moves (Kelly Reichardt, 2013)

Post pacato alla Marzullo.

Presentato in anteprima all'ultimo festival di Venezia, Night moves arriva lungo sugli schermi francesi.
La chiusura settimanale della Cinémathèque (grandi scoperte epsteiniane in questo periodo), la scarsità di alternative e il prezzo ridottissimo del martedì mi inducono a scegliere senza troppo entusiasmo il film in questione.
Il titolo è da horror, e le atmosfere non lo tradiscono, ma contro ogni aspettativa, Night Moves è il nome di una piccola imbarcazione cabinata da diporto. In un bosco perso chissà dove tra le foreste statunitensi, tre ambientalisti radicale decidono di acquistare il suddetto natante per imbottirlo di esplosivo e compiere un atto di sabotaggio...
Il tema dell'ambientalismo si ripresenta sempre più spesso nel cinema hollywoodiano "d'autore": mi viene in mente subito il non eccelso Promised Land di Gus Van Sant; in questo caso però il tema del salvataggio della natura è adoperato in maniera del tutto strumentale. Se cominciamo il film interrogandoci sulle ragioni del loro gesto in chiave politica (e su come il film le presenta), ben presto passiamo ad argomenti molti più ampi, più umani, e se vogliamo, piu "esistenziali".
Quello che interessa alla regista (co-autrice della sceneggiatura) è seguire il percorso di discesa dell'animo dei protagonisti nel baratro ineluttabile del senso di colpa. A voler scomodare nomi di un certo calibro, direi che ne deriva un interessante "Delitto e castigo" dei giorni nostri.
Il tutto è avvolto in una ben costruita atmosfera grigia e opprimente che ricorda molto da vicino quella di Un tranquillo weekend di paura.
Ne risulta insomma uno psycho-thriller piuttosto appassionante, che sa utilizzare in maniere molto pertinente i "tempi-morti", facendo montare al massimo il senso di straniamento e la suspense dello spettatore.
Qualche miglioramento poteva essere apportato in fase di sceneggiatura. Un esempio su tutti: maldestramente caricaturale la battuta in cui il protagonista afferma di compiere il suo gesto per vendicare i salmoni "uccisi per caricare gli ipod". Sul momento mi irrito, ma visto che il film non parla di ambientalismo, soprassiedo.

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